L’obiettivo

Questa ricerca ha come obiettivo valutare se e in che modo l’inquinamento possa influenzare lo sviluppo neonatale e della prima infanzia. Ci concentreremo nello specifico sulla relazione tra inquinamento e funzionamento cognitivo valutando anche la possibile presenza di difficoltà comportamentali o legate alle capacità di regolazione sociale ed emotiva.

Per affrontare il legame tra inquinamento dell’aria e dell’acqua e sviluppo del bambino, tema assai complesso e articolato, considereremo diversi fattori contestuali essenziali, soprattutto a livello familiare, che hanno dimostrato di avere un impatto sullo sviluppo del bambino. Nel fare ciò, adotteremo un modello socioecologico-transazionale (Bronfenbrenner, 1986; Sameroff, 2009) prendendo in considerazione la moltitudine di sistemi (l’individuo, la famiglia, la scuola e la comunità) in cui la crescita si verifica e l’interazione dinamica tra questi. Questo è di fondamentale importanza quando studiamo lo sviluppo del bambino e l’effetto di ambienti contaminati su questo perché sono tutti i sistemi e l’interazione tra questi che  plasmano lo sviluppo dell’individuo.

Che cosa vogliamo studiare

Sono tante le domande a cui vorremmo dare una risposta (in “scientifichese” le definiamo “research questions”, ovvero: domande di ricerca). Le principali sono:

Acqua

L’inquinamento dell’acqua, ovvero la presenza nell’acqua di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), è associato a uno sviluppo atipico e possibilmente ritardato?

Data la recente scoperta di questa contaminazione, gli studi sono limitati e con risultati spesso contrastanti. Facendo riferimento agli studi presenti, potremmo aspettarci la presenza di difficoltà nello sviluppo cognitivo (Harris et al.2018). Tuttavia, anche qui vorremmo aggiungere un pezzetto in più: esploreremo la presenza di una potenziale relazione tra PFAS e altri importanti domini dello sviluppo, come le capacità motorie, il linguaggio, la comunicazione e il funzionamento socio-emotivo.

Aria

L’inquinamento atmosferico (in termini di esposizione, i maggiori rappresentanti sono NO2 e polveri sottili) è associato a uno sviluppo atipico e possibilmente ritardato?

Esistono già alcuni studi in questo campo e, basandoci sui risultati di questi studi, potremmo aspettarci che l’esposizione all’inquinamento atmosferico sia associata alla presenza di difficoltà nello sviluppo cognitivo dei più piccoli (Rivas et al.2019). Tuttavia, vogliamo fare un passo avanti e offrire nuovi contributi alla ricerca in questo campo: in questo studio, esploreremo anche la potenziale relazione con altri domini critici dello sviluppo come le capacità motorie, il linguaggio e la comunicazione, il funzionamento socio-emotivo e, cosa non meno importante, il benessere dei bambini.

Periodo di 
esposizione

Ci siamo anche chiesti: il periodo in cui avviene l’esposizione alle diverse fonti di inquinamento ha un ruolo nella previsione del funzionamento del bambino?

In altre parole, l’esposizione agli inquinanti in utero è più o meno dannosa rispetto all’esposizione successiva (dall’infanzia all’età scolare)? Anche qui sono pochi gli studi esistenti e i risultati sono spesso contrastanti: potremmo aspettarci diversi effetti dell’esposizione aria/acqua oppure una possibile interazione dalla loro combinazione.

In fine, ci sembra importante chiedersi se diversi tipi di inquinanti causano diversi effetti dannosi su diversi domini dello sviluppo. In questo caso, siamo i primi ad esserci posti questa domanda, quindi non abbiamo altri studi che possano dirci più o meno cosa aspettarci!